Il mio Blog
Ciao! Nel mio Blog condivido contenuti frutto della mia esperienza diretta, arricchiti da riflessioni e intuizioni nate dalla collaborazione con diverse organizzazioni, come aziende, enti pubblici, associazioni, gruppi multi-stakeholders, cooperative. Ogni articolo è pensato per offrire un contributo significativo, suggerimenti pratici e stimolare l’autoriflessione su temi specifici. Che tu voglia approfondire tecniche o semplicemente trarre ispirazione, sei nel posto giusto. Buona lettura.
Come evitare di dire le solite cose e le solite banalità sul conflitto? Che è un’opportunità, ok, lo sappiamo tutti. Che porta sfide e disagi, certo, anche questo è chiaro. Ma è e resta una delle più grandi difficoltà umane nella gestione delle relazioni.
Io per prima mi trovo costantemente a fronteggiare sfide in questo senso. Nonostante anni di lavoro interiore e studio, il conflitto continua a stimolarmi, a mostrarmi qualcosa di nuovo, a darmi filo da torcere. E allora mi chiedo: cos’è che non abbiamo ancora capito sul conflitto? Abbiamo teorie, studi, analisi sugli stili di reazione (“fly, freeze, fight”). Ma qual è la chiave di volta?
Affrontare trasformazioni è un’opportunità per crescere e innovare. Il coaching sistemico orientato al processo e al corpo supporta team e leader a ridefinire processi, valorizzare risorse e migliorare dinamiche di gruppo. Guidato da obiettivi chiari e misurabili, il coaching stimola consapevolezza, benessere e autosviluppo, rendendo il cambiamento sostenibile e condiviso.
Un caso pratico ha visto un team con ruoli poco chiari e resistenze al cambiamento. Grazie all’analisi delle connessioni interne e a esercizi corporei per riconoscere tensioni e blocchi, l’organizzazione ha migliorato la collaborazione, chiarito la leadership e creato soluzioni condivise.
Il coaching sistemico orientato al processo e al corpo integra mente, corpo, emozioni e relazioni, favorendo l’equilibrio e il progresso in ogni aspetto dell’organizzazione.
Qual è il legame tra benessere organizzativo e innovazione? In molte organizzazioni, il benessere è stato per lungo tempo considerato un “di più,” ma oggi emerge come elemento chiave per favorire la produttività e l’innovazione. Senza un ambiente di lavoro in cui le persone si sentono coinvolte, rispettate e libere di esprimere idee, l’innovazione stenta a crescere.
Studi dimostrano che i lavoratori felici sono più produttivi e capaci di generare idee nuove, mentre il benessere crea un contesto fertile per la creatività. Tuttavia, molte organizzazioni continuano a ignorare questa connessione e si concentrano solo sui risultati immediati, soffocando la crescita a lungo termine.
Per far fiorire l’innovazione, serve un ambiente di lavoro positivo, con attenzione alla diversità, alla crescita personale, a una leadership empatica e a spazi di ascolto. In breve, il benessere organizzativo non è un lusso, ma una leva per una cultura dell’innovazione.
In un contesto aziendale in rapida evoluzione, il successo di un'organizzazione dipende dalla sua capacità di comprendere a fondo le proprie dinamiche interne ed esterne. Spesso, il potenziale di crescita è nascosto in interazioni e processi meno visibili, che sfuggono all'attenzione. Basandomi sulla mia esperienza con diverse organizzazioni, rilevo che una comprensione approfondita di queste dinamiche migliori non solo la comunicazione e l'efficienza, ma anche identifichi blocchi e resistenze che ostacolano innovazione e crescita.
Questo articolo nasce da un'esperienza recente in un percorso di co-design e gestione del cambiamento, dove ho affrontato la sfida di superare le resistenze di alcuni leader nel coinvolgere attivamente i collaboratori. In altre occasioni, è stato più semplice creare una connessione.
L'innovazione sociale rappresenta un approccio strategico per affrontare sfide sociali complesse attraverso nuove idee, pratiche e modelli. Negli ultimi quindici anni, questa forma di innovazione ha guadagnato rilevanza, evidenziando l'importanza di rispondere a esigenze sociali insoddisfatte in modo sostenibile e inclusivo.
Tuttavia, è fondamentale interrogarsi: quante delle iniziative che si autodefiniscono "innovazione sociale" sono realmente in grado di produrre un impatto significativo?
La comunicazione nelle organizzazioni è fondamentale e si esprime nei rapporti tra pari, tra responsabili e collaboratori, e nei diversi livelli e settori. Chiarezza, empatia e consapevolezza sono essenziali per prevenire confusione, aspettative deluse e perdita di fiducia. Le cause della mancanza di chiarezza includono la paura del conflitto e l'incertezza personale, con un'enfasi particolare sull'importanza dell'ascolto attivo. Inoltre, è utile adottare strumenti pratici per migliorare la comunicazione, come la definizione chiara dei ruoli, riunioni strutturate, feedback costruttivo, strumenti di collaborazione, sessioni di debriefing e formazione sulla gestione dei conflitti e comunicazione interpersonale.
La resilienza organizzativa non è semplicemente una reazione agli imprevisti. È una competenza strategica fondamentale che consente alle organizzazioni di anticipare, affrontare e prosperare nel cambiamento. Le sfide esterne come l’incertezza economica, la rapida evoluzione tecnologica e la resistenza interna al cambiamento possono destabilizzare una organizzazione. Tuttavia, attraverso un approccio strutturato e centrato sulle persone, è possibile trasformare queste sfide in opportunità.
Creatività e innovazione sono strettamente connesse, ma diverse: la creatività nasce dalla connessione interiore e genera nuove idee, mentre l'innovazione le trasforma in soluzioni pratiche. Un ambiente che valorizza la creatività migliora problem-solving, coinvolgimento, resilienza e impatto esterno. Per favorire creatività e innovazione, sono utili tecniche come visualizzazione grafica, mindfulness, spazi creativi e sessioni di brainstorming. La Teoria U supporta una trasformazione profonda, co-creando soluzioni sostenibili.
La consapevolezza organizzativa è la capacità di una organizzazione di comprendere e gestire efficacemente le proprie risorse, le dinamiche di team e le interazioni con l'ambiente esterno. Questo approccio permette alle organizzazioni di adattarsi ai cambiamenti, ottimizzare la collaborazione e migliorare il benessere interno. I principali benefici includono un miglioramento delle performance, un ambiente più aperto all'innovazione e una maggiore resilienza di fronte alle sfide.
Nella mia esperienza personale e professionale, ho visto quanto la meditazione possa trasformare non solo le persone, ma anche i contesti lavorativi. Ho iniziato a praticare meditazione anni fa, in un momento in cui cercavo equilibrio tra lavoro e vita personale. Questa pratica mi ha insegnato a rallentare, ascoltarmi e ritrovare una chiarezza mentale che oggi considero essenziale. Portare questa consapevolezza nelle organizzazioni è diventata una mia missione, perché credo profondamente che il benessere individuale sia il primo passo verso il benessere collettivo.
La meditazione in azienda non solo riduce stress e ansia, ma migliora le relazioni e il clima lavorativo, favorendo un ambiente più sereno e collaborativo.
Il Living Lab è un approccio innovativo che combina sperimentazione pratica e coinvolgimento attivo degli utenti finali per sviluppare, testare e validare soluzioni concrete, come nuovi modelli di business o tecnologie emergenti. Questo ambiente collaborativo permette a ricercatori, aziende, PA e cittadini di co-creare soluzioni, utilizzando strumenti strutturati come il Design Thinking, il Lean Canvas e tecniche di prototipazione rapida. Il successo di un Living Lab dipende dall'uso di metodologie efficaci per raccogliere feedback, iterare soluzioni e garantire la scalabilità delle innovazioni.
Nel panorama delle organizzazioni di oggi, affrontare le trasformazioni non è più solo una necessità, ma un'opportunità per creare un cambiamento profondo e sostenibile. Quando team e leader sono messi alla prova da sfide come la ridefinizione dei processi, la valorizzazione delle risorse o il miglioramento delle dinamiche di gruppo, il coaching organizzativo può diventare uno strumento potente per innescare nuove consapevolezze e costruire percorsi di trasformazione.
Il co-design coinvolge attivamente le parti interessate nella creazione di soluzioni per bisogni specifici, differenziandosi dalla progettazione classica "confezionata" a "desktop" senza contatto con i destinatari, utenti, fruitori interessati. La facilitazione gioca un ruolo chiave nel guidare questi processi, creando un ambiente di lavoro inclusivo.
Il co-design garantisce la partecipazione attiva e la generazione di soluzioni mirate e sostenibili. Vengono esplorati vari campi di applicazione, metodologie e strumenti pratici.